Volete visitare Chiapas ed Oaxaca e vi state chiedendo da dove partire per organizzarlo? Siete capitati nel posto giusto! Ecco la nostra guida Chiapas e Oaxaca:cosa vedere ed errori da evitare.
Sì perchè diciamocelo..il nostro recente viaggio in Messico è stato decisamente sfigato. Non ci era ancora mai capitato e invece questa volta per una settimana buona le cose non sono andate esattamente come dovevano. Eppure quando si è in viaggio si deve tenere conto anche degli imprevisti, soprattutto se si decide di fare tutto da soli senza affidarsi a nessuno.
Ecco perchè questo post abbiamo deciso di dividerlo in due sezioni: cosa vedere ed errori da evitare.
Per questo viaggio in Messico abbiamo selezionato appunto due stati: il Chiapas e l’Oaxaca. Itinerario studiato da noi e percorso interamente per due settimane circa con un’auto noleggiata. Arrivo sull’aeroporto di Tuxtla Gutierrez (successivamente rivelatosi un errore…!).
Ma andiamo alla nostra guida Chiapas e Oaxaca:cosa vedere ed errori da evitare.
COSA VEDERE IN CHIAPAS:
La prima tappa, dopo una prima notte d’appoggio a Chiapa de Corzo, è stata San Cristobal De Las Casas, dove abbiamo passato 2 notti in un piccolo e graziosissimo boutique hotel, il Casa Santa Lucia.
SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS
San Cristobal è un Pueblo Magico situato tra le montagne, ad un’altezza di circa 2.100 mt. E’ una città molto turistica però secondo noi ha mantenuto il fascino particolare del paesone di montagna. E’ piena di locali e ristorantini particolari. Tenete presente che anche qui, come in tutto il Messico, potrete mangiare ottimi piatti a prezzi davvero bassi. Il primo giorno ci siamo persi nelle sue viuzze, nei suoi mercati e visitando le diverse chiese che abbiamo trovato aperte.
Il secondo giorno ragazzi abbiamo forse effettuato la visita che più di tutte ci ha colpito in questo viaggio e che sicuramente non dimenticheremo mai.
SAN JUAN CHAMULA
Riprendendo la macchina, dopo circa un quarto d’ora/venti minuti di strada abbiamo raggiunto il piccolo paese di San Juan Chamula, famoso praticamente soltanto per la sua piccola e pittoresca chiesetta nella quale è vietato fare foto o riprese video. Il motivo è che all’interno della chiesa si svolgono ancora oggi antichi rituali di sincretismo religioso.
Quello che ci si trova davanti aprendo la porta è talmente forte da toglierti il fiato e catapultarti in un’altra dimensione, un’altra epoca. Pavimento coperto da aghi di pino sul quale siedono tantissime persone e famiglie intere che recitano antichi riti sacrificando galline che prima vengono fatte passare sulla testa dei bambini in segno di benedizione.
La luce è offerta soltanto da centinaia e centinaia di candele accese poste ovunque, anche a terra, causando in alcuni punti un caldo quasi insopportabile. Intorno a voi bizzarre statue di santi venerate in realtà come divinità e adornate di ogni cosa al cospetto delle quali vengono portati doni in offerta e decine e decine di bibite gassate, che si pensa aiutino “a scacciare”, in fase di digestione, il male.
Avevamo letto qualcosa sulla chiesa di San Juan Chamula ma, complici forse anche i singolari addobbi natalizi con i quali sono adornate le chiese messicane in questo periodo, quello che abbiamo visto con i nostri occhi ha superato di gran lunga le aspettative.
Ripartiti da San Juan Chamula abbiamo fatto una breve sosta a Zinacantan, altro piccolo paesino tradizionale divenuto famoso sempre per la sua chiesa, che dovrebbe avvicinarsi a quella di San Juan Chamula per i riti che vengono compiuti al suo interno. Dico dovrebbe perchè purtroppo ha subito dei danni importanti in seguito al terremoto del Settembre 2017 ed era chiusa per restauro. E’ stata allestita una chiesa “volante” in una struttura a fianco, interessante e pittoresca ma nulla a che vedere con quella di San Juan onestamente.
Per pranzo siamo rientrati a San Cristobal e nel pomeriggio abbiamo finito di visitare la città. Partiti da San Cristobal ci siamo diretti a Palenque, dove siamo arrivati a metà pomeriggio circa.
AGUA AZUL E MISOL-HA
Proseguiamo la nostra guida Chiapas e Oaxaca:cosa vedere ed errori da evitare con una sosta alle cascate di Agua Azul e quella di Misol-Ha. A noi è senza dubbio piaciuta di più la seconda, nonostante le prime siano molto più complesse e spettacolari, anche grazie al colore azzurro intenso dal quale prendono appunto il nome. Il problema, se così si può definire, è stata la enorme quantità di persone presenti a causa delle festività.
PALENQUE
Il giorno dopo avevamo programmato la visita della famosa e bellissima zona archeologica di Palenque.
Trattandosi di una zona tropicale molto umida e calda, proprio quella mattina ha piovuto fortissimo per quasi tutto il tempo della visita. In realtà si alternavano momenti di pioggia torrenziale a momenti di sole durante i quali la temperatura diventava quasi insopportabile ed era necessario togliere il k-way. In questo modo praticamente la visita si è svolta così: togli k-way, rimetti k-way, ritogli k-way e rimetti k-way. Uno spasso insomma.
Comunque quel che è certo è che la zona è più piccola di quello che ci aspettassimo ma è veramente di una bellezza incredibile quindi assolutamente non si può mancare se si decide di visitare il Chiapas. Tenete comunque presente che, una tra le mille guide presenti fuori dal parco, ci ha detto che siamo stati molto fortunati perchè per loro pioveva poco e senza pioggia il caldo in Gennaio è talmente pesante che la visita diventa quasi impossibile….Sarà!
FRONTERA COROZAL
Visto che ci sentiamo un pò “wild and free”, avevamo aggiunto al nostro itinerario una tappa a Frontera Corozal, al confine con il Guatemala, per visitare le meno battute ma stupende (così si dice) rovine archeologiche di Yaxchilan. Le si raggiunge con un’ora di navigazione sul fiume Usumacinta, che vede una sponda in territorio messicano ed una in territorio guatemalteco.
La partenza per le rovine era prevista per la mattina del giorno dopo ma purtroppo alle 06:00 del mattino Fabio si è svegliato con la febbre a 39, quindi la nostra visita è saltata e insieme a questa anche quella che avevamo previsto nel pomeriggio, a Bonampak.
Ricordatevi sempre, prima di programmare l’itinerario, di dare un’occhiata al sito della Farnesina http://www.viaggiaresicuri.it/. Giusto per essere sicuri che tutte le zone che volete raggiungere siano tranquille. Queste zone di confine sono sempre un pochino instabili.
Noi siamo ritornati per una notte a Palenque e da qui ripartiti per Chiapa De Corzo, per spostarci in direzione dello stato di Oaxaca.
CHIAPA DE CORZO
Chiapa De Corzo è un altro Pueblo Magico, a noi è piaciuto molto, anche perchè in quei giorni era in partenza La Fiesta Grande, popolare celebrazione religiosa che unisce la tradizione indigena a quella spagnola e che, nel coinvolgimento di tutta la popolazione, rende omaggio a tre patroni.
Da qua il giorno dopo abbiamo effettuato la visita in barca al Canyon del Sumidero, della durata di circa due ore. E’ una visita piacevole durante la quale si effettuano diverse soste sul fiume per osservare la fauna e la flora. Se sarete fortunati come noi potrete anche vedere qualche coccodrillo fermo al sole con la sua boccuccia aperta! I biglietti li abbiamo acquistati direttamente la mattina stessa in un ufficio nel centro del paese (ma potrete acquistarli anche direttamente all’imbarcadero). Ricordatevi una felpa perchè con la velocità della barca fa parecchio fresco, nonostante le temperature ben più che gradevoli.
Ecco qui è terminata la nostra visita dello stato del Chiapas e inizia la nostra avventura nell’Oaxaca.
COSA VEDERE NELL’ OAXACA:
Durante il trasferimento tra i due stati abbiamo fatto tappa a Tehuantepec, cittadina pesantemente colpita dai terremoti di Settembre 2017. Da vedere a Tehuantepec non c’è veramente nulla ma se come noi amate i posti autentici qui non rimarrete comunque delusi (per passarci una serata, non di più).
TEHUANTEPEC
Avevamo letto su qualche guida che gli abitanti dell’Istmo di Tehuantepec godevano della fama di persone molto socievoli e assolutamente possiamo confermare! Dobbiamo dire che in generale durante questo viaggio abbiamo trovato sempre persone molto cordiali e disponibili, soprattutto nei paesini più piccoli, ma Tehuantepec da questo punto di vista ci ha sorpresi davvero! Ci siamo ritrovati a scambiare un sacco di chiacchiere con tante persone incuriosite dal perchè ci trovassimo lì ed è stato molto bello. Alla fine quello che ti rimane sempre da un viaggio è ciò che ti viene offerto dagli scambi tra le persone e noi qui ci siamo sentiti davvero accolti!
MAZUNTE
Avevamo voglia di inserire una tappa al mare, sebbene noi due non reggiamo più di due ore sdraiati sul lettino in spiaggia, e abbiamo optato per due notti in una meta decisamente alternativa, Mazunte. O meglio, la selvaggia e hippie Mazunte.
Noi siamo stati soltanto sei mesi prima a Jericoacoara, in Brasile, e per certi versi ce l’ha ricordata. Però Mazunte è temporalmente più indietro, non è ancora così sviluppata, se così si può dire. Noi abbiamo dormito due notti in un piccolissimo e delizioso boutique hotel sulla Playa Mermejita, il Celeste Del Mar, e dobbiamo dire che, dopo tutto questo trotterellare avanti e indietro, una notte in più ce la saremmo fatti volentieri.
Comunque, un soggiorno a Mazunte significa spiagge selvagge e poco battute, ristorantini sulla spiaggia e lungo le due vie principali, pochi bagni o soltanto per chi sa nuotare bene perchè l’oceano è parecchio incavolato, nonostante ci siano spiagge o parti di esse più idonee alla balneazione.
Imperdibile la camminata di circa 30 minuti che porta a Punta Cometa, dove la maggior parte dei turisti si ritrova per godersi il tramonto del sole sul mare. Segnaliamo inoltre il Centro Mexicano de la Tortuga.
OAXACA
Siamo quasi alla fine del nostro viaggio e della nostra guida Chiapas e Oaxaca:cosa vedere ed errori da evitare.
Dopo due notti a Mazunte arriviamo a Oaxaca de Juarez, al centro dell’omonimo Stato. Abbiamo tre giorni per visitare la città e le “valles centrales” nei dintorni. Alloggiamo al “Casa de Sierra Azul”, un boutique hotel molto grazioso, ricavato da un’abitazione di epoca coloniale, nei pressi del centralissimo Zocalo.
La città è un gioiello coloniale, una delle più belle e interessanti in Messico. Nei suoi negozi, per le strade, nei suoi mercati, si respira l’anima indigena della regione, una delle più tradizionali del paese. Autentico capolavoro barocco è il Templo de Santo Domingo, sicuramente tra le più belle chiese che abbiamo mai visitato.
E’ Sabato e abbiamo la fortuna di incontrare un corteo nuziale, all’ uscita della chiesa, con i suoi i festeggiamenti, maschere, giochi pirotecnici e banda musicale. Un bell’ affresco della cultura locale.
Girovaghiamo per le strade acciottolate della città, tra negozietti di arte indigena, con gli immancabili altarini su “el dia de los muertos”, musei di arte messicana contemporanea, tante splendide chiese barocche e i mercati, dove si vedono donne indigene, in abiti tradizionali, provenienti dai diversi villaggi dei dintorni.
Il secondo giorno, Domenica, lo dedichiamo alla valle di Tlacolula. Prima fermata a Santa Maria del Tule, per vedere “El arbol del Tule”, tra i piu’ grandi e vecchi alberi esistenti, quello con la circonferenza del tronco piu’ grande al mondo. E’ impressionante quanto appaia piccola la chiesa a fianco, davvero non ci aspettavamo fosse una visita così sorprendente.
Continuiamo nel nostro percorso fino a Tlacolula, dove ci fermiamo per visitare il mercato settimanale. Qui la Domenica si radunano tutte le genti dei villaggi circostanti e si può notare quanto cambino i colori e le decorazioni degli abiti femminili a seconda del villaggio di provenienza.
Tappa successiva, San Pablo de Villa de Mitla, un altro “pueblo magico”. Qui si visitano le interessantissime rovine dell’antica Mitla, uno dei maggiori centri precolombiani di epoca zapoteca. La chiesa barocca di San Pablo si trova proprio in mezzo alle rovine e tutto intorno si è circondati dai cactus, il mix è unico ed è cio’ che rende davvero affascinante questo luogo.
Dopo un pranzetto, come sempre economicissimo, in un buon ristorante di Mitla, proseguiamo fino a Hierve el Agua, per vedere le cascate pietrificate. Il contrasto tra la folta vegetazione delle montagne, i cactus delle valli e le cascate pietrificate lo rendono davvero un posto inconsueto.
Al ritorno, facciamo una sosta in una piccola fattoria che produce Mezcal, nella maniera piu’ tradizionale, con il mulo che muove la macina. I ragazzi che gestiscono la fattoria erano tutti molto allegri, forse perché era Domenica e il Mezcal probabilmente non lo vendevano e basta…
Decidiamo di dedicare il nostro ultimo giorno alla visita dell’ immancabile Monte Alban, il principale centro cerimoniale zapoteco.
La posizione è spettacolare, gli zapotechi avevano spianato una montagna per creare il centro della loro città. Da qui si domina Oaxaca e tutte le valli circostanti.
Ci siamo arrivati di primo mattino e così abbiamo avuto la fortuna di passeggiare tra le rovine in solitudine. Anche se la prima mezz’ora è stata un po’ freddina, sicuramente il fatto di visitare un sito archeologico, di questa importanza, senza incontrare comitive di turisti, ha reso l’esperienza davvero unica.
Finita la visita, decidiamo di osare e di sorbirci due ore di macchina, per visitare i monasteri domenicani della cosidetta “ruta mixteca”. Anche un po’ per uscire dai sentieri turistici piu’ battuti. Per mancanza di tempo, scegliamo di concentrarci su due monasteri che ci sembravano i piu’ interessanti. La chiesa di Yanhuitlan sorge imponente in mezzo alla campagna. E’ incredibile come in un luogo così sperduto, appaia dal nulla un edificio religioso di tale ampiezza.
La seconda tappa è San Pedro y San Pablo de Teposcolula, altro “pueblo magico”. Qui il monastero è di una bellezza rara, capolavoro di sincretismo religioso, mescola i simboli indigeni mixtechi alle immagini classiche della cristianità. Quello che ci impressiona di piu’ è la maestosità dell’edificio, che sorge al centro del paesino e ci si chiede cosa ci faccia una chiesa così grande in un paese così piccolo. La “capilla abierta” di proporzioni impressionanti rende l’idea di quanto fosse grande la popolazione indigena all’arrivo dei domenicani nel XVI secolo.
Purtroppo è il momento di rientrare. Lasciamo l’auto all’aeroporto di Oaxaca e un taxi ci riaccompagna al nostro albergo. E’ la nostra ultima sera in città, ne approfittiamo per immergerci nell’animatissima vita serale dello Zocalo, cuore pulsante di Oaxaca. “Ciao Messico, sei stato proprio una bella avventura. Ci rivedremo presto !”
ERRORI DA EVITARE!
Proseguiamo la nostra guida Chiapas e Oaxaca:cosa vedere ed errori da evitare con il “dietro le quinte” di questo viaggio, per certi versi sicuramente meno divertente e allegro di quanto possa essere sembrato dal racconto sopra!
Forse per molti di voi, più abituati ai viaggi fly&drive di noi, quello che stiamo per scrivere sarà abbastanza scontato e inutile ma noi questi errori li avremmo evitati volentieri quindi li condividiamo nella speranza che possano servire a qualcuno:
DOVE ARRIVARE:
Nella nostra guida Chiapas e Oaxaca:cosa vedere ed errori da evitare non può mancare una menzione riguardo agli aeroporti di arrivo.
Se come noi avete intenzione di visitare lo stato del Chiapas e poi quello di Oaxaca e volete includere nel vostro tour le altre nostre stesse tappe, vi consigliamo di modificare il giro e non arrivare su Tuxtla Gutierrez bensì a Villahermosa.
Con il nostro itinerario, arrivare su Tuxtla Gutierrez ci ha obbligati a rifare due volte la stessa strada di cui vi parliamo sotto (in andata e in ritorno), cosa che sconsigliamo assolutamente! Se doveste proseguire per lo Yucatan allora arrivare a Tuxtla avrebbe senso, ma andando dopo ad Oaxaca la nostra scelta si è rivelata un errore.
VIABILITA’:
Ragazzi, la strada che da San Cristobal de Las Casas va a Palenque è terribile, sono circa 270 km di strada di montagna, tutta curve per la maggior parte, da percorrere ai 50 km orari perché piena di buche enormi ma soprattutto profonde e dossi spesso non visibili. Noi ci siamo distratti un secondo uno e abbiamo bucato. Per fortuna eravamo vicini al paese di Ocosingo e siamo riusciti a cambiare la gomma in un tempo più o meno ragionevole.
Tenete presente che a Ocosingo ci sono una valanga di gommisti…Calcolando erroneamente il tragitto già da casa, abbiamo percorso questa strada ben due volte e vi assicuriamo che una era più che sufficiente. Morale: calcolate sempre bene la strada e leggete e documentatevi il più possibile prima di partire per capire come hanno fatto altri viaggiatori prima di voi. Noi in questo caso siamo stati un po’ leggeri.
AUTO A NOLEGGIO:
Scegliete l’auto giusta. Con il senno di poi, meglio spendere qualcosa in più ma noleggiare magari qualcosa di un po’ più robusto e con gomme più importanti.
ALBERGHI:
Prenotare gli alberghi in anticipo durante un fly&drive: sì o no? Noi siamo due precisini e, nonostante ci adattiamo entrambi più o meno a qualsiasi tipo di sistemazione, dove è possibile ci piace stare comodi e magari scegliere, quindi avevamo prenotato già da casa tutti gli alberghi, calcolando tutte le tappe. In realtà, non potete sapere in anticipo cosa potrebbe accadere lungo la strada, potreste come noi bucare una gomma ed impiegare molto tempo a cambiarla oppure potreste semplicemente fare una sosta in un posto nel quale vi piacerebbe fermarvi perché secondo voi bellissimo.
Prenotando tutto prima da casa, se non rimborsabile, sarete costretti a proseguire o correre per giungere a destinazione prima che faccia buio. Certo è che molto dipende anche dal tempo che avete a disposizione per la vostra vacanza. Noi avevamo “soltanto” due settimane e abbiamo studiato un itinerario ad hoc, abbiamo incontrato due ragazzi che avevano tre settimane e si fermavano ogni volta dove più preferivano. E’ ovvio che, durante l’alta stagione locale, facilmente dovrete “accontentarvi” degli alberghi liberi (o a volte di ostelli). A voi la scelta!
TEMPI DI PERCORRENZA:
Almeno in Chiapas, dove in generale il livello delle strade è molto peggio rispetto all’ Oaxaca causa i topes (dossi) di cui parlavamo sopra e le infinite buche, i tempi di percorrenza stimati da Google Maps non hanno mai corrisposto. Abbiamo sempre impiegato da 1 a 2 ore in più rispetto a quanto indicato. Anche una coppia che abbiamo incontrato ci ha segnalato la stessa cosa. Quindi consigliamo di non programmare tappe troppo tirate nei tempi. State larghi e lasciatevi del tempo o se dovete percorrere un tratto di strada lungo, non prevedete visite perché rischiate, come a noi è capitato ahimè, l’effetto: “ah, bello, visto! Via che dobbiamo scappare!”…..tristissimo e stancante ☹
MEDICINALI:
Non ammalatevi!! Eheheh, ovviamente stiamo scherzando però non ci siamo fatti mancare nemmeno questo, proprio a Frontera Corozal, al confine con il Guatemala, Fabio si è ammalato e alle 06:00 del mattino si è svegliato con tanto di febbre a 39. Questo ovviamente non è un errore e non si può nemmeno evitare o prevenire ma quello che potete evitare è di dimenticare i medicinali! Includendo spesso tappe in luoghi decisamente remoti e poco battuti, noi ci portiamo sempre un beauty con tutti i medicinali di prima necessità. Tachipirina e antibiotico generico in questo caso sono stati fondamentali.
Speriamo che questa nostra guida Chiapas e Oaxaca:cosa vedere ed errori da evitare vi sia utile e per qualsiasi domanda o dubbio ricordatevi che potete inviarci una mail o contattarci sulle nostre pagine social.