Eccoci qua, a raccontarvi dei nostri 3 giorni tra Montemonaco e dintorni, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini!
E’ vero, è un concetto sentito e risentito durante l’estate 2020, ma effettivamente la brutta esperienza della pandemia di Covid-19 ci ha permesso di avere più tempo a disposizione per scoprire qualche angolo della nostra bella Italia ancora a noi sconosciuto.
Uno di questi per noi è stato proprio il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e in particolare la zona intorno a Montemonaco.
Dobbiamo dire la verità, siamo arrivati a Montemonaco un pò perplessi. Stupidamente, anzi molto stupidamente, per un attimo abbiamo avuto paura di rimanere delusi da questa zona.
E invece abbiamo lasciato il cuore in questi luoghi ancora selvaggi e non troppo battuti dal turismo di massa.
E allora via, partiamo per queste 3 notti tra i Monti Sibillini!
MONTEMONACO
Come base abbiamo scelto Montemonaco, piccolo borghetto situato a est del Parco, più o meno comodo per le attività e le escursioni che avevamo deciso di fare.
Piccolo significa davvero piccolo, il centro storico si sviluppa principalmente lungo la via che lo attraversa e gli abitanti fissi sono poco meno di 600.
In centro una manciata, forse un paio, di alberghi e altrettanti ristoranti e botteghe dove mangiare ottimi prodotti locali o semplicemente bere un aperitivo.
Se siete amanti dei funghi porcini e del tartufo non pensateci oltre, prenotate subito! Non resterete delusi, siamo sicuri.
Comunque dicevamo, giusto il tempo di appoggiare i nostri bagagli all’ Hotel Monti Azzurri (qui il link http://www.hotelmontiazzurri.com/ ) e ci siamo catapultati fuori per una passeggiata in paese che vi consigliamo comunque di ripetere anche dopo cena perchè il borghetto illuminato e silenzioso è davvero romantico!
Anche Montemonaco è stato gravemente danneggiato dai terremoti che hanno colpito Marche e Umbria tra il 2016 ed il 2017, alcuni lavori sono ancora in corso ma la maggior parte del paese è stata ristrutturata molto bene.
GOLA DELL’INFERNACCIO E L’EREMO DI SAN LEONARDO
La mattina successiva volevamo partire con una passeggiata “soft” quindi abbiamo optato per le Gole dell’Infernaccio, fino a salire all’Eremo di San Leonardo.
Se andate in alta stagione vi consigliamo di recarvi al punto dove dovrete lasciare l’auto (la strada è chiusa quindi ad un certo punto dovrete fermarvi per forza, parcheggiare lungo la strada e proseguire a piedi) almeno prima delle 10:00. Questo per potere parcheggiare un pò più vicino al punto di partenza e soprattutto per godervi il percorso in tranquillità.
Essendo classificato come sentiero “facile”, pur trattandosi di circa 7,5 km tra andata e ritorno e circa 250 metri di dislivello, è ben battuto anche da famiglie con bambini quindi abbastanza affollato in certi periodi dell’anno.
Considerate che, una volta raggiunto l’eremo, da qua se volete potete proseguire per le Cascate del Rio. Assicuratevi sempre prima che il percorso sia praticabile però.
Per chi non è interessato a raggiungere l’eremo, esiste anche la possibilità al bivio di prendere il percorso che prosegue dritto per raggiungere le sorgenti di Capotenna.
Camminare lungo il fresco sentiero che costeggia il fiume a ridosso delle rocce e salire gradualmente attraversando una bellissima Faggeta crea un’atmosfera particolare che a noi ha trasmesso una sensazione di pace e tranquillità!
IL RIFUGIO SIBILLA
Visto che fermi sono ci sappiamo proprio stare nel primo pomeriggio, nonostante il caldo, abbiamo deciso di prendere la navetta che porta al Rifugio Sibilla. Ne passa circa una ogni ora da Montemonaco per Rifugio Sibilla e viceversa. Quando siamo stati noi, non era possibile salire con la propria auto.
Informatevi comunque bene dai locali circa gli orari. Noi ci siamo fermati per un panino veloce in un bar situato proprio al termine della strada che porta al rifugio. Lì c’è una fermata del bus e i ragazzi del bar ci hanno detto che in realtà le navette che passano sono di più di quelle indicate sulla tabella degli orari. Questo ci ha permesso in effetti di prendere una navetta alle 13:30 nonostante l’ultima indicata fosse alle 11:00. Ovviamente complice l’alta stagione quindi, ci ripetiamo, chiedete bene prima.
Dal Rifugio Sibilla parte un sentiero che porta sulla vetta del Monte Sibilla. Noi per questione di tempo ci siamo fermati prima ma è stato comunque molto bello camminare sulle creste dalle quali si gode di un panorama ampio e meraviglioso sulle vette dei Sibillini e oltre. La prima parte del percorso, per arrivare diciamo in quota, è un pò faticosa (soprattutto se fatta alle 14:00..eheh!) ma dopo la camminata è piacevole.
Nel tardo pomeriggio siamo rientrati a Montemonaco per un meritatissimo aperitivo seguito da una cena succulenta a base di funghi porcini.
IL MONTE VETTORE
Oggi sveglia un pò prima, si sale in vetta al Monte Vettore, il più alto del massiccio dei Monti Sibillini!
I punti di partenza principali per raggiungere la vetta del Monte Vettore sono due: Forca di Presta o Foce di Montemonaco.
Noi abbiamo scelto di salire da Forca di Presta, al confine tra Marche e Umbria e a circa 40 minuti di auto da Montemonaco.
Da qui il sentiero è tutto al sole e si tratta di circa 950 metri di dislivello. Mettete in conto circa 3 ore a salire in vetta e 2 a scendere.
Io e Fabio non siamo degli escursionisti provetti, anche se qualche camminata piuttosto impegnativa l’abbiamo fatta in diverse occasioni. In ogni modo ci sentiamo di dire di non sottovalutare mai i sentieri che non si conoscono, il meteo e soprattutto di non strafare perchè una volta saliti bisogna scendere e con le gambe stanche e su terreno pietroso è facile scivolare e farsi male. Abbiamo visto diverse persone scivolare e anche noi abbiamo rischiato un paio di volte.
Per questo percorso consigliamo vivamente i bastoncini da trekking sia in salita che in discesa perchè in alcuni punti si fa davvero fatica a stare in piedi sui sassi.
Comunque, con calma e facendoci superare da tutti, siamo arrivati in due ore e un pò al Rifugio Zilioli (chiuso quando siamo andati noi).
Dopo una breve pausa, un pò d’acqua e qualche biscotto ci siamo incamminati nuovamente per gli ultimi 40 minuti di salita fino alla vetta. Onestamente per un momento entrambi, ognuno nella sua testolina, abbiamo pensato di non farcela e tornare indietro.
Ma alla fine..tadaaaaa! Ce l’abbiamo fatta! E finalmente ci siamo meritati un bel panino con la mortadella con vista..e che vista! Tutta la fatica è stata ripagata, ci siamo sentiti davvero soddisfatti e poi il panorama che si gode dalla vetta è davvero spettacolare.
LA PIANA DI CASTELLUCCIO
Come se non ci fosse bastata la salita sul Vettore, quando siamo arrivati alla macchina abbiamo deciso di fare un giretto a Castelluccio (purtroppo terribilmente distrutta dai terremoti del 2016 e del 2017) ma soprattutto ci siamo goduti la sua meravigliosa piana, che tra Giugno e Luglio si accende di mille colori grazie alla meravigliosa fioritura. Ad Agosto si colora interamente di arancio, marrone, giallo ma comunque rimane un posto spettacolare, da vedere almeno una volta nella vita.
La sera, aperitivo con birretta super meritata e cenetta deliziosa in paese e poi a dormire, stanchi ma felici e soddisfatti delle nostre fatiche!
CONSIGLI
Se poi avete anche il giorno dopo a disposizione, a seconda di dove abitiate, vi consigliamo di spostarvi sulla costa a fermarvi per un pranzo al mare, che ci sta sempre bene!
Se vi piace camminare e volete organizzare un giretto simile al nostro fra i Monti Sibillini, vi suggeriamo di consultare questo sito https://www.sibilliniweb.it/ che è quello dal quale abbiamo preso spunto noi e che ci è sembrato davvero completo e aggiornato, soprattutto per quanto riguarda sentieri ed escursioni.
Beh, che dire, buona esplorazione!